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21 MARZO, 2022

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L’amore ha bisogno di spazio.

Avere una relazione amorosa e vivere appieno la propria sessualità è un diritto di tutti, eppure per le persone con sindrome di Down e disabilità intellettiva rimane ancora un tabù. Le persone con sindrome di Down, infatti, sono spesso considerate degli “eterni bambini” e, come tali, sono protetti o tenuti lontani da tutto ciò che ha a che fare con l’età adulta, compresa la sessualità. Negli ultimi decenni sono stati abbattuti tanti stereotipi sul mondo della disabilità. È giunto il momento di abbattere anche l’ultimo ancora in piedi.

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Avere una relazione amorosa e vivere appieno la propria sessualità è un diritto di tutti, eppure per le persone con sindrome di Down e disabilità intellettiva rimane ancora un tabù. Negli ultimi decenni sono stati abbattuti tanti stereotipi sul mondo della disabilità, ma c’è un tema che genera ancora imbarazzo e resistenze: la sessualità. Il cambiamento che va affrontato è culturale e coinvolge prima di tutto i familiari e gli operatori, poi le istituzioni e la società. Le persone con sindrome di Down sono spesso considerate degli “eterni bambini” e, come tali, sono protetti o tenuti lontani da tutto ciò che ha a che fare con l’età adulta, compresa la sessualità. Ma le persone con la sindrome di Down hanno gli stessi bisogni di chiunque altro. Hanno lo stesso diritto di vivere una vita sessuale e amorosa indipendente e di ricevere informazioni accessibili, che permettano loro di godere del sesso in modo sano e responsabile.

È ancora comune credere che le persone con sindrome di Down non siano interessate alla sessualità e che quindi non sia necessario parlarne con loro. Un’educazione alle relazioni e alla sessualità, invece, può permettere di vivere una vita affettiva sicura e soddisfacente. Inoltre, può sostenere le persone con disabilità intellettiva nel comprendere i loro diritti, conoscere il proprio corpo, i concetti di “consenso” e di “sesso sicuro” e nel proteggersi da potenziali abusi.

Te lo sei mai chiesto?
Domande e risposte su sindrome di Down, sesso, sessualità

Che cos’è una relazione di coppia?


Ci sono tanti tipi di relazioni: quelle familiari, quelle di amicizia, quelle professionali e quelle di coppia o sentimentali.
Essere in una relazione sentimentale significa essere coinvolto da una persona o desiderare di passare molto tempo con lei. Mano a mano che si cresce si possono sviluppare dei pensieri sessuali sulla quella persona. Questo può essere eccitante e a volte ci può far sentire confusi.
È importante sapere che non tutti quelli che ci piacciono ci ricambieranno e che non si può costringere qualcuno ad essere il proprio ragazzo/ragazza.
A volte le relazioni sentimentali possono anche diventare relazioni sessuali, ma questo solo se entrambi vogliono che questo accada.

Che rapporto hanno le persone con sindrome di Down con la sessualità?

Le persone con la sindrome di Down hanno gli stessi bisogni e desideri di chi non ha la sindrome di Down. Nell’adolescenza e nell’età adulta, possono desiderare di avere un ragazzo o una ragazza, un contatto fisico con il loro partner, di baciarlo, di fare sesso con lui/lei. Le esigenze variano da persona a persona, come per tutti gli individui.

Le persone con la sindrome di Down si sviluppano fisicamente nello stesso modo dei loro coetanei?

Le persone con la sindrome di Down sperimentano gli stessi cambiamenti fisici e ormonali associati alla pubertà degli altri adolescenti della loro età. Come i loro coetanei, possono sentirsi imbarazzati o confusi di fronte al loro corpo che cambia ed è importante poterli accompagnare in questo percorso di crescita e di transizione dall’infanzia verso l’età adulta.

Quando si può iniziare a parlare di sessualità?

Il tema della sessualità si può affrontare a qualunque età perché è parte di noi fin dalla nascita. Ad ogni età corrispondono interessi e bisogni diversi. Ci si preoccupa dell’impatto che può avere l’educazione sessuale e si teme che questo possa incoraggiare un’attività precoce, invece è molto importante avere la possibilità di sentirsi liberi di confrontarsi con chi ha un ruolo importante nella propria vita. Solo parlandone insieme si impara a capire come avere relazioni sessuali che ci fanno stare bene, a rispettare se stessi e gli altri, oltre che a sviluppare relazioni sicure, soddisfacenti e al momento giusto.

Le persone con sindrome di Down possono avere rapporti sessuali?


Come per tutti noi, la decisione di avere un rapporto sessuale deve poter essere presa liberamente, senza pressioni e all’interno di una relazione paritaria e rispettosa dei singoli bisogni e ritmi. Una vita sessuale sana e appagante necessita di informazioni chiare e accessibili sul funzionamento del proprio corpo, sul riconoscimento delle proprie emozioni e di quelle del partner, così come sulla contraccezione.

Quali metodi contraccettivi esistono?

Non esistono metodi contraccettivi specifici per persone con sindrome di Down ma, come per ciascun individuo, si può scegliere insieme a uno specialista quello più adatto alla persona. È importante insegnare ai giovani adulti con sindrome di Down che fare sesso è piacevole, ma può avere delle conseguenze, come una gravidanza non desiderata o una malattia sessualmente trasmissibile.

Le persone con sindrome di Down sono fertili?

Sì. Gli uomini hanno un tasso di fertilità significativamente inferiore a quello di altri uomini della stessa età, la fertilità di un uomo può essere valutata facendo un’analisi dello sperma. Le donne, invece, hanno la possibilità di avere una normale gravidanza. La contraccezione è dunque da valutare per evitare gravidanze indesiderate e per prevenire malattie sessualmente trasmissibili.

Le persone con sindrome di Down si masturbano

La masturbazione fa parte del percorso di conoscenza del proprio corpo e della propria sessualità per tutti gli esseri umani. Si tratta di gesti intimi e privati, rispettosi di sé e degli altri: è quindi fondamentale educarne le corrette modalità, sia per fare in modo che ciò avvenga in situazioni e luoghi appropriati, sia per evitare conseguenze fisiche spiacevoli dovute a gesti non adeguati.

Se si affronta il tema della sessualità con una persona con sindrome di Down, c’è il rischio che sviluppi un comportamento sessuale inappropriato?


Al contrario, un’educazione sessuale adeguata può aiutare un giovane con sindrome di Down a comportarsi correttamente nella società e a mantenere relazioni appropriate e rispettose. È essenziale insegnargli a rispettare le norme sociali, la privacy, a valutare le situazioni e imparare a dire di no e a comprendere il concetto di consenso.
Una corretta educazione sessuale aiuta a prevenire gravidanze indesiderate, malattie sessualmente trasmissibili e permette di riconoscere potenziali situazioni di abuso.

Le persone con sindrome di Down possono essere attratte da persone dello stesso genere?

Molte persone sono attratte da persone di sesso opposte. Alcune persone sono attratte da persone dello stesso genere: per esempio un uomo può essere attratto da un altro uomo e una donna da un’altra donna. Ci sono diversi tipi di sessualità e può essere difficile distinguere i propri sentimenti e la propria sessualità, parlarne con qualcuno di cui si ha fiducia può aiutare a conoscersi meglio.
La conoscenza della propria sessualità può aiutare a evitare che l’identità sessuale rimanga indifferenziata a causa della mancata esperienza.

Una persona con sindrome di Down può avere una relazione sentimentale/sessuale con una persona senza sindrome?

Una persona con sindrome di Down può avere una relazione sentimentale anche con una persona senza sindrome. È importante, però, valutare insieme che sia una relazione alla pari, che ci sia rispetto e non sfruttamento di uno da parte dell’altro.

Ha senso che una giovane donna con sindrome di Down vada ginecologo anche se non ha avuto rapporti sessuali?

La visita ginecologica serve, al pari delle altre visite specialistiche, a controllare lo stato di salute di una ragazza indipendentemente dall’avere una vita sessuale attiva.

Cos’è il consenso?

Il consenso è il permesso che qualcuno dà a un’altra persona di fare qualcosa. Per esempio: accettare un abbraccio, accettare un bacio, accettare un appuntamento, accettare di fare sesso.
Il consenso deve essere dato solo perché lo si vuole davvero, non perché ci si sente costretti, perché si ha paura di ferire l’altra persona o perché non si vuole che la persona si arrabbi.

Cos’è un abuso?

L’abuso è una violenza, significa che qualcuno fa un’azione o pretende di fare qualcosa contro la volontà dell’altra persona o senza il suo consenso. Si parla di abuso anche quando qualcuno fa del male fisico o verbale all’altro. Le persone con disabilità intellettiva possono essere più vulnerabili agli abusi sia per fattori legati alla condizione, sia per un approccio educativo che le porta a sviluppare relazioni di dipendenza in cui tutte le decisioni e le scelte vengono compiute dall’altro. Questo porta le persone a essere facilmente influenzabili, anche a fare cose che non vorrebbero, da chi in quel momento ritengono più capace. Oppure possono scambiare le lusinghe per un corteggiamento, anziché un abuso. Invece, se la persona viene sostenuta nel maturare una buona consapevolezza di sé, se la si educa a riconoscere autonomamente ciò che è bene per lei e la si rende partecipe delle decisioni che la riguardano, sarà più capace di riconoscere situazioni a rischio di abuso e di chiedere aiuto quando percepisce una difficoltà.

La sessualità è una questione di sesso?


La sessualità non può essere ridotta all’atto di penetrazione in sé. La sessualità è un insieme di gesti, atteggiamenti, emozioni, sentimenti che ciascuno esprime a modo suo, ma che sono essenziali per il bene individuale. Per avere relazioni sentimentali soddisfacenti, è importante sostenere lo sviluppo affettivo e sessuale di ogni persona.

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Guide Utili

Relazioni e sessualità

Relazioni e sessualità (Lettura Facilitata)

Relazioni e Sesso

Libri

Agthe Diserens C., Sexualité et handicap, Ed. Saint Augustin, Friborgo, 2013
Attwood, S., Tutto quello che vorreste sapere sul sesso, la sessualità spiegata agli adolescenti con sindrome di Asperger, Erickson, Trento, 2016
Contardi A., Berarducci M., Amicizia, amore, sesso: parliamone adesso, imparare a conoscere se stessi, gli altri, le proprie emozioni, Erickson, Trento, 2013
Contardi A., Berarducci M., Cadelano F., Amicizia, amore, sesso. Note per operatori, Erickson, Trento, 2022
Dixon H., L’educazione sessuale dell’handicappato, Torino, Erikson, 1993
Fondazione Salute Sessuale Svizzera e Insos, Sessualità, intimità e vita di coppia. Guida per l’accompagnamento delle persone con disabilità in istituzione, 2018, (da ordinare su www.salute-sessuale.ch)
Gay R., Di Bona, M., Eros e disabili, Ed. Ancora, Milano, 2007
Lascioli A., Pezzetta R., Tosini F., Flori C., Cinquanta di questi giorni, Roma, Aracne edizioni, 2010
Mannucci A. La sessualità della persona diversabile, Milano, Franco Angeli, 2019
Mannucci A., Mannucci G., Anche per mio figlio disabile una sessualità? Manuale di educazione sessuale per operatori e genitori di disabili psichici, Pisa, Edizioni del Cerro, 2002
Mannucci A., Peter Pan vuole fare l’amore. La sessualità e l’educazione alla sessualità dei disabili, Pisa, Edizioni del Cerro, 1997
Oggier-Fusi D., Sessualità e disabilità, accompagnare le carezze, in Bollettino atgabbes Dossier Primavera 2019 (www.atgabbes.ch)
Reynolds,K., Sessualità e Autismo, Erickson, Trento, 2014
Rovatti,F., Sessualità e disabilità intellettiva, Erickson, 2016
Ruggerini, Manzotti,Griffo e Veglia, Narrazione e disabilità intellettiva, Erickson, Trento, 2013
Ulivieri M. (a cura di), Loveability, Erickson, Trento, 2015
Veglia F., Handicap e sessualità: il silenzio, la voce, la carezza, Franco Angeli, Milano, 2000
Veglia F. Manuale di educazione sessuale, Vol 1 Teoria e metodologia, Edizioni Erickson, Trento, 2004
Veglia F. Manuale di educazione sessuale, Vol 2 Interventi e percorsi secondo il metodo narrativo, Edizioni Erickson, Trento, 2005
Veglia F. e Pellegrini R., C’era una volta la prima volta,come raccontare il sesso e l’amore a scuola, in famiglia, a letto insieme, Edizioni Erickson, Trento, 2003
Wrobel M., Laboratorio autonomia nell’autismo, Erickson, 2015

Serie TV, film, e documentari sulla sindrome di Down

Guest Room, film, 2015 (in inglese)
Cose da non chiedere | Sindrome di Down, programma televisivo, 2018
Ognuno è perfetto, serie tv, 2019
LUCA+SILVANA, documentario, 2020
Come una vera coppia, documentario, 2021

Serie TV, film, e documentari sulla disabilità

The special need, 2013, film di Carlo Zoratti

Atypical, serie tv, 2017

Special, serie tv, 2019

L’amore nello spettro, docuserie, 2021

Film e serie tv che parlano di amicizia, innamoramento, sessualità

Sex education, serie tv, 2019

Il tempo delle mele, 1980, film, di Claude Pinoteau

Manuale d’amore, 2005, film, di Giovanni Veronesi

The special need, 2013, film, di Carlo Zoratti.

Caterina va in città, 2003, film, di Paolo Virzì.

Noi siamo infinito, 2012, film, di Stephen Chbosky.

Banana, 2014, film, di Andrea Jublin

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Maria Pia e Luca

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Maria Pia e Luca

Luca Mammana, 33 anni, con la sindrome di Down, e Maria Pia Mastracchio, 25, con la sindrome di Williams, si sono conosciuti due anni fa ad un matrimonio e da un ballo insieme hanno capito che non volevano più lasciarsi. Lei vive a Foggia, lui a Palermo. Con il Covid, Luca e Maria Pia non si sono potuti incontrare di persona. Da allora, vogliono solo vedersi. Sono riusciti con grande determinazione a organizzare il loro nuovo incontro a marzo 2022. Andando insieme a Milano al musical Notre Dame de Paris. Maria Pia spiega “Ora che l’ho rivisto sono felicissima, voglio che gli incontri siano più frequenti perché la vita va vissuta appieno”. Luca dice “Voglio sposare Maria Pia, fare un matrimonio con tutta la famiglia. Io la amo”.

Elisa e Roberto

Elisa e Roberto

Elisa Deiana, 27 anni, e Roberto Paderi, 44 anni, sono una coppia felice. Lui vive a Cagliari e lei vive a Quartucciu. Il loro amore è sbocciato durante una trasferta con la squadra di volley integrato nel giugno del 2019. Nonostante le restrizioni della pandemia, nel weekend passano il loro tempo libero insieme, tra mare e gite nella natura. Progettano una vita insieme senza lasciarsi scoraggiare da impedimenti che possano ostacolare il loro sogno. Elisa racconta “Per la nostra vita di coppia desidero formare una famiglia come fanno tutte le altre coppie, avere una casa tutta nostra” e Roberto “Per me l’amore è amare per sempre Elisa”.

Nino e Olivia

Nino e Olivia

Nino Genua ha 23 anni, Olivia Watkins ha 29 anni e vivono a Bristol, Regno Unito. Sono una coppia da sette anni ormai. Nino e Olivia si sono incontrati ad un evento sportivo nel 2015, Nino ha chiesto ad Olivia di uscire insieme, un invito ad una serata in discoteca nel loro club giovanile locale.
“Per la mia vita desidero sposare Olivia, vivere insieme, avere un futuro felice” ha detto Nino. Olivia aggiunge: ‘Il nostro futuro è sposarci e vivere insieme, non abbiamo pianificato nulla ma abbiamo alcune idee da realizzare. L’amore viene prima di tutto’.

Tathi e Vinicius

Tathi e Vinicius

Tathi e Vinicius, sono entrambi brasiliani, hanno 34 e 37 anni e la loro è una grande storia d’amore.
“L’amore è quando vedi fiducia e determinazione negli occhi dell’altro. L’amore è più della relazione tra due persone: è essere maturi, responsabili. Non voglio più stare lontano da lui. Stiamo per sposarci, e questo è stimolante. Spero che porterà a me e a Vinicius cose meravigliose, come a qualsiasi altra coppia”.

Shona e David

Shona e David

Shona, 40 anni, e il suo compagno David, 46 anni, sono una coppia solida da molti anni. David non ha la sindrome di Down. Vivono in Australia.
Shona racconta: “Siamo così felici insieme, quindi non c’è niente di cui preoccuparsi!”

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